La materia prima che nel futuro avrà più valore sarà la conoscenza. Nei secoli l’Occidente ha rappresentato la culla di scienze e filosofia. Nei prossimi decenni la culla cambierà cittadinanza. Le politiche sull’educazione di alcuni stati emergenti presto daranno i loro frutti e l’Ocse ha buone ragioni di credere che nel 2030 lo scenario sarà molto diverso rispetto al ventennio precedente.
Lo scenario internazionale della cultura cambierà profondamente nei prossimi anni:.
secondo l’Ocse, nel 2030 Cina e India potranno contare addirittura sulla metà dei laureati tra i grandi paesi del mondo: il 50% di tutti i laureati nel paesi Ocse-G20 proverrà da India e Cina. Nel decennio in corso la percentuale di dottori indiani e cinesi non supera il 31%.
La crescita di Cina e India avviene a discapito di altre realtà che vedranno calare il numero di laureati in rapporto al totale dei dottori del mondo. Chi subirà il crollo maggiore sono Stati Uniti d’America e Russia. Gli Usa sono al 14% dei laureati mondiali nel 2013, la federazione russa è al 10%. Con un salto di 17 anni, si scenderà rispettivamente all’8% e al 4%. Anche Giappone e Corea perderanno parecchio terreno, nella classifica dei laureati nel mondo passando dal 6% al 3% e dal 4% al 2%.
Alcuni stati dell’Unione europea, invece, terranno il colpo (ma nella parte bassa della classifica): ad esempio la Germania, ferma al 2%. Calano, invece, Regno Unito, Spagna, Francia e Polonia. L’Italia on si schioda dal suo 1% (Tutti i dati si riferiscono a proiezioni al 2030 dell’Ocse)
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